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Grafologia

Che cosa è la Grafologia?

A cura di Claudia Ducci

La Grafologia è una disciplina che consente di conoscere la personalità individuale attraverso la scrittura: una delle poche espressioni spontanee autenticamente e insostituibilmente umane, come il modo di camminare o di gesticolare, e dunque, proprio per questo, in grado di rivelare la natura intima del soggetto scrivente .

Come tutte le discipline che si occupano dell’uomo, la grafologia desta curiosità e grandi aspettative, ma la ancora insufficiente diffusione della materia alimenta comprensibili confusioni e talora persino un alone di mistero, che non favorisce certo il suo affermarsi nel novero delle scienze umane, di cui fa parte.

L’obiettivo della grafologia è quello di individuare le caratteristiche e le dinamiche di personalità di un individuo, mediante l’interpretazione della sua scrittura, o meglio, della sua attività grafica. La grafologia ha, infatti, un vasto panorama di applicazioni ed è uno dei mezzi più probanti per conoscere meglio se stessi e gli altri. E’ questo in sintesi lo scopo che, correttamente eseguito, riesce ad evidenziare le motivazioni profonde del nostro sentire, pensare ed agire.

In quanto prodotto del cervello, il gesto grafico rappresenta - come afferma il grafologo spagnolo A.Vels - “un encefalogramma naturale… In esso possiamo osservare,  le diverse manifestazioni delle nostre forze psichiche, delle nostre attitudini, del nostro temperamento, carattere e personalità”.

Prima di proseguire, invito ad accedere al video di presentazione del corso di Grafologia di Erba Sacra

Come nasce la grafologia? 

Lo studio della scrittura ha interessato gli uomini fin dall’antichità. Già nella biografia di Cesare Augusto scritta da Svetonio si ritrovano osservazioni di come i mutamenti degli stati d’animo si riflettono nella scrittura. 

La scuola di riferimento di questo percorso grafologico è la “Société Francaise de Graphologie”  (Scuola Francese) che nasce nel 1870 ed ha come capostipite l’abate Jean-Hippolyte Michon che conia il termine grafologia. Egli dopo una serie di appassionate e accurate osservazioni scrive un trattato riuscendo a svincolare la grafologia dall’occultismo e fondando la “Socièté” e la rivista “La graphologie”.

Alla fine del XIX secolo riprende gli studi grafologici Jules Crépieux-Jamin che riprendendo gli studi precedenti costruisce un metodo che è ancora alla base del nostro studio. Istituisce le categorie dei “Generi” e delle “Specie” alle quali fare riferimento nella compilazione di una scheda tecnica che porta alla redazione di un ritratto grafologico. 

Seguiranno poi altri capostipiti importanti: Pulver (si occuperà principalmente del simbolismo dello spazio grafico), Klages (si occuperà principalmente del ritmo della scrittura), Heiss, Pophal.(studia principalmente i gradi di tensione della scrittura) Ognuno di loro aggiungerà agli studi precedenti qualche osservazione in un ambito specifico della grafologia. 

La scuola italiana si sviluppa a parte seguendo un percorso dominato dalla personalità del suo fondatore P. Moretti. Essa collega i segni grafici della scrittura spontanea con il corrispettivo comportamentale e intellettuale.  Importanti sono le sue pubblicazioni:

  • Il Manuale della Grafologia con tutti i segni grafologici
  • Il Trattato di Grafologia  dove enuncia la sua teoria del temperamento
  • Altre pubblicazioni sui diversi settori di applicazione della grafologia 

Differenze tra Scuola Francese e Scuola Italiana

La scuola francese privilegia l’osservazione globale della scrittura, evidenziando quattro componenti fondamentali: forma, movimento, spazio e tratto. Evidenzia la componente armoniosa della grafia e la sua intensità attraverso indici ricavabili sempre dai segni grafici. Si rapporta, inoltre, alle grandi teorie psicologiche di Freud, Jung e Adler e le tipologie comportamentali di Ippocrate.  La scuola francese ha un approccio Gestaltista: il segno grafico non ha motivo d’essere in quanto unico, ma si rifà al tutto. 

La scuola italiana  usa un metodo più analitico, basandosi su uno specifico sistema di misurazione dei singoli tratti della scrittura: grandezze, spessore, angolosità, pressione, inclinazione degli assi letterali. La scuola italiana ha come caposaldo l’univocità della corrispondenza segno-carattere.

Su questa materia è disponibile un Corso OnLine di cui nel video seguente c'è la presentazione
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Claudia Ducci

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