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Cromoterapia

Il colore

A cura di Sebastiano Arena

Il colore ha avuto nelle epoche sempre un grande valore ed è sempre stato portatore di luce sia a livello spirituale che sotto ogni altra forma di espressione dell’essere umano.

Potremmo analizzare i colori ad uno ad uno e vedere come nel tempo hanno avuto il loro particolare significato, ma in questo contesto, per fare un’analisi dei colori nelle epoche, prenderò i 3 colori principali cioè il blu, il gallo e il rosso. 

Prima di iniziare vorrei però dare almeno un cenno su come il colore veniva considerato nel passato.

Sin dalle origini, cioè dall’uomo di Neanderthal, si sa che l’essere umano usava il colore non solo in senso decorativo, ma anche con un significato simbolico di potere e forza protettrice.

I popoli della Mesopotamia, considerati tra le civiltà più antiche, decoravano i loro templi con i colori corrispondenti alle loro divinità stellari.

I Templi, i sepolcri e le case degli Egizi, furono dipinti all’esterno e all’interno con i colori puri: il nero, il rosso, il giallo, il verde, il blu, il violetto.

Allora conoscere il proprio colore significava conoscere sé stessi. Determinate emozioni erano associate a determinati colori.

Il rosso ad esempio, veniva associato ai concetti di aggressività e di pericolo, ma anche di donazione di vita. Il nero, come già nelle civiltà precedenti, aveva il significato di morte, ma anche di rinascita e resurrezione. Gli Egizi non solo tinteggiavano i loro edifici  e le loro sculture, ma anche loro stessi. Il rosso ad esempio era destinato anche alla colorazione di gioielli riservati a feste particolari e anche al Dio Seth quale simbolo della forza negativa. A Seth venne assegnato un cuore rosso e capelli rossi. Allora, chi aveva un cuore rosso era in collera; diventare rosso significava morire e fare cose rosse voleva dire fare del male.

Anche per i Cinesi il colore era molto importante e simboleggiava le varie dinastie. Le vesti con determinati colori erano riservate a gruppi particolari di persone. Il giallo per esempio poteva essere indossato solo dall’Imperatore, mentre altri colori erano destinati ad alti funzionari.

L’Imperatore indossava vesti azzurre quando adorava gli Dei, il giallo era invece riservato alle cose terrene.

I Cinesi conoscevano 5 colori di base: il rosso, il giallo, il bianco, il nero e il verdeazzurro (turchese), associati ai 5 elementi: il fuoco, la terra, il metallo, l’acqua e il legno.

Inoltre esisteva una connessione con i 5 vizi e le 5 percezioni del destino.

Anche oggi si cura con il colore e in Cina ancora oggi si irradia l’organo malato con il colore corrispondente e il malato ne trae beneficio.

Oggi il colore viene utilizzato ovunque.  Si utilizza il linguaggio del colore negli uffici, per  lavorare di più e meglio, negli ospedali per sentirsi più rilassati e velocizzare la guarigione del malato, nelle carceri per calmare e sedare l’aggressività dei reclusi.

L’autrice Hazel Rosostti, nel suo libro Colour, parla di certe esperienze fatte in Inghilterra impiegando il colore in un istituto per bambini mentalmente turbati. Ai bambini venne chiesto di dipingere qualcosa  e gli istruttori presero nota del colore predominante nel disegno di ciascun bambino. Tale colore venne applicato in seguito alle paretine di divisione tra un letto e l’altro e si poté constatare che i bambini si addormentavano più velocemente e tranquillamente.

Il  linguaggio del colore lo possiamo notare anche nella moda. Attualmente direi che abbiamo un’assenza di colore in quanto in questi ultimi anni il colore predominante è stato il nero che secondo la filosofia Aura Soma è assenza di luce.

In effetti devo constatare che questi ultimi anni sono anni di tenebra, dove ognuno di noi è chiamato a fare i conti con se stesso. Insieme ad un risveglio di coscienza che non si può non prendere in considerazione, si nota anche l’emozione della paura che imperversa negli animi e la lotta si fa cruenta.

Ed ecco che il nero appare nei negozi.

Negli ultimi anni i negozi erano addobbati solo con abbigliamento nero e bianco. Quale migliore simbologia della lotta fra il bene e il male che stiamo vivendo se non questi due colori così contrapposti e nello stesso tempo provenienti dalla stessa fonte.

 

BLU

Il blu è il colore del cielo, del manto della Madonna , della protezione del Padre e della Madre a cui tutti aspiriamo.

Il simbolo dello Spirito è l’aria, così come il suo colore è l’azzurro o il blu celeste. Nelle cosmogonie la sapienza divina crea il mondo; il Dio creatore è sempre di colore blu.

Nell’antico Egitto, il Dio supremo, il creatore dell’Universo, Kneph, era raffigurato con il colore del cielo. In Grecia l’azzurro era il colore di Giove, padre degli Dei e degli uomini. In Cina il cielo era il Dio supremo e nel simbolismo Cristiano la volta azzurra è il mantello che copre e vela la Divinità.

In India il Dio Vishnu che è il sole Divino e il pensiero eterno, si incarnò nella persona di Krishna che era di colore blu o celeste da cui venne il nome Krishna. Anche Amon, nell’antico Egitto, era il verbo Divino e veniva rappresentato come un uomo seduto di colore azzurro con la testa di Ariete.

Azzurro è anche il colore dell’acqua come a significare che il cielo e l’acqua riportano alla stessa fonte  cioè Dio.

Il grande sacerdote dell’Egitto portava uno zaffiro sul petto. Eliano dice: “Egli indossava una veste blu e celeste cosparsa di stelle ricamate e allacciata da una cintura gialla. Quest’abito dei supremi pontefici lo designava come guardiano della verità eterna.” Applicato agli uomini, l’azzurro era l’emblema dell’immortalità. Nelle tombe egizie si trova un gran numero di figurine e amuleti blu.

Anche i guerrieri Egizi portavano il colore blu in forme di scarabeo incastonato in anelli che erano i simboli del giuramento di fedeltà  prestato dai soldati.

In Cina il blu è il colore riservato ai morti cioè alle anime dopo la morte.

Secondo il medico Wilhelm Reich ( precursore della Bioenergetica) c’è una forza vitale che permea l’Universo che lui chiamò Orgone. Secondo Reich la luce è un effetto orgonetico con un colore blu caratteristico, come l’ossigeno che viene illuminato se sollecitato dall’elettricità.  Reich usò Orgone, una forma di luce blu, nella terapia vibratoria per curare il cancro e le malattie emozionali

 

GIALLO

La luce celeste rivelata agli uomini trovò il suo simbolo naturale nella luce che splende su questa terra.  Il calore e lo splendore del sole simboleggiarono l’amore di Dio, che anima il cuore e la sapienza che illumina l’intelligenza. La sapienza Divina aveva come simbolo il bianco, così come l’amore divino aveva il rosso. Il Giallo dorato riunì questi due significati e ne formò uno solo, ma con il carattere di manifestazione e di rivelazione.

Il sole, l’oro e il giallo, nella Bibbia non sono sinonimi, ma simboli di gradi differenti. Il sole naturale era il simbolo del sole spirituale, l’oro rappresentava il sole naturale e il giallo era l’emblema dell’oro. ( tratto dal “Blasone” di La Colobière)

Oro e giallo erano anche i colori consacrati al Dio Horus. Nella lingua sacra l’oro e il giallo ricevettero il significato specifico di rivelazione fatta dal sacerdote oppure di dottrina religiosa insegnata nei templi. Questo colore rappresentava l’iniziazione ai misteri o la luce rivelata ai profani.

Il Dio Anubis era la personificazione dell’iniziatore Egizio. Il cane gli fu consacrato perché questo Dio era il guardiano della sacra dottrina custodita nei santuari; i monumenti Egizi lo raffigurano con la testa di cane. Le statue di Anubis erano d’oro o dorate; il nome di questa divinità che ritroviamo nella lingua copta, Annub, ( Jablonski – Anubis) significava anche oro o dorato.

Anubis, come personificazione delle scienze umane, prese il nome di Thot, di cui i greci fecero Hermes e i Romani Mercurio. Mercurio era anche la divinità che tutelava i ladri; gli antichi vedevano in quest’attributo un simbolo dei misteri sottratti alla conoscenza del volgo; i sacerdoti sottraevano l’oro, simbolo della luce allo sguardo dei profani. Il sole, l’oro e il giallo erano i simboli dell’intelligenza umana rischiarata o illuminata dalla rivelazione divina. E’ in questo senso che il profeta Daniele dice che gli intelligenti saranno splendenti di luce e che coloro che avranno persuaso gli altri alla giustizia, brilleranno eternamente con le stelle.

 

ROSSO

Il rosso è sempre stato, fin dalla notte dei tempi, rappresentazione simbolica del fuoco Divino, il colore della regalità, del risveglio interiore e del combattimento esteriore.

Il colore rosso è associato al Dio Marte che per i Romani è sempre stato il Dio della guerra. Nel Medioevo troviamo il colore rosso nell’abito dei sacerdoti e lo troviamo ancora oggi, trasformato in porpora nelle vesti dei cardinali e dei sacerdoti di alto rango a significare regalità.

A Roma, sostiene Court de Gibelin, il rosso era il colore dei generali, della nobiltà e dei patrizi, di conseguenza divenne il colore degli Imperatori.

Presso gli Arabi lo troviamo simbolo di doveri religiosi, della preghiera e dell’amore dell’uomo per il suo creatore. Maometto portava vesti rosse il venerdì.

In Cina il colore rosso è consacrato alla religione, il lutto portato dai fanciulli è un sacco di canapa di un rosso squillante. Nell’antichità pagana il rosso era il simbolo dell’innocenza e della verginità.

Plutarco sostiene che il colore rosso era consacrato a tutte le Divinità e Court de Gibelin dice nel suo “ Monde primitif” che le statue delle divinità greche, nel giorno della loro festa, venivano colorate di rosso e si metteva del minio sulle loro guance.

Oggi il rosso lo troviamo simbolicamente rappresentato nella Croce Rossa  e nei Vigili del Fuoco quale segno di aiuto, lo vediamo nei semafori e nei cartelli  di pericolo quando ci dobbiamo fermare o fare attenzione. Il rosso lo troviamo anche nelle pietre preziose: il rubino che ha sempre significato fortuna, grande forza e valore. Anche i movimenti politici del Socialismo e del Comunismo sono contraddistinti dalla bandiera rossa come segno di ribellione, di forza e di lotta.

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Sebastiano Arena

Ingegnere elettronico, si è dedicato fin da giovane anche allo studio della filosofia e alla poesia.

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