La grafologia (dal greco: graphè=scrittura; lògos=parola) è quella disciplina a carattere sperimentale, che con le sue leggi, relative e in continua verifica come tutte le altre scienze, cerca di tratteggiare la complessità dei comportamenti psico-fisici dell'uomo, attraverso l'analisi e l'interpretazione dei segni grafici rilevati dalla scrittura.
A supporto di ciò possiamo fare una serie di considerazioni:
- Ogni uomo è un prodotto originale e il gesto grafico da lui tracciato è quindi unico e diverso da quelli tracciati dagli altri uomini;
- Vari studiosi di questa materia, a distanza di tempo, e ignorandosi tra loro sono giunti alle medesime conclusioni;
- La scrittura è la rappresentazione grafica della personalità dello scrivente, con le sue componenti intellettive, tendenze comportamentali, attitudini, predisposizioni intrinseche;
- Nel gesto scrittorio eseguito dalle dita della mano vi è canalizzata e confluiscono, l'intelligenza, il pensiero, la volontà, il sistema neuromuscolare e tutta l'organizzazione psichica della persona;
- La mano risponde agli impulsi che partono dalla corteccia cerebrale e li fissa nel campo grafico che diventa cosi lo spazio ideale in cui l'IO esprime il suo essere personale e il modo con cui cerca di stabilire la comunicazione con il TU;
- Il segno grafologico è la risultante di più fattori che confluiscono in una modalità dell'essere e del comportamento. Ogni segno, in quanto espressione dinamica, è in relazione con tutti gli altri segni.
Esistono molte scuole di grafologia, ognuna delle quali utilizza un proprio sistema e prende nome dal caposcuola: Morettiana, Klagesiana, Pulveriana, Jaminiana, Hegariana, Marchesaniana, ecc.
Le più importanti scuole sono attualmente quella italiana (che utilizza il sistema di Moretti), quella francese (che utilizza il sistema di Crepieux-Jamin) e la scuola tedesca (che utilizza il sistema di Klages).
Anche dal punto di vista interpretativo e terminologico esistono diverse correnti che si distinguono non solo in funzione della scuola ma anche dell'indirizzo psicologico a cui fanno riferimento (nota è ad esempio la grafologia junghiana).
Riportiamo alcune affermazioni che secondo alcuni capiscuola compendiano il concetto di grafologia:
Klages (1872-1956): "La grafia è il segno permanente e oggettivo del movimento personale di chi scrive"
Pulver (1889-1952): "L'uomo con la sua scrittura fa il proprio ritratto"; "L'uomo, scrivendo, descrive se stesso"
Moretti (1879-1963): "Scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d'uno scritto rileva le tendenze sortite da natura"
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