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Contributi Psicologici

Archetipi

A cura di Annamaria Del Maestro

La parola “archetipo” deriva dal greco “arché”, “originale”, e “típos“modello, marchio, esemplare”, oppure da “άρχή”, “arché”, col significato di “principio, inizio.

E’ un termine che viene impiegato in diversi contesti, filosofico, psicologico, mitologico, narrativo, linguistico, filologico con sfumature in parte differenti.

Grande rilevanza assumo gli archetipi in modo particolare nella psicologia analitica in cui si possono definire come una forma universale del pensiero dotato di un contenuto affettivo soggettivo, un valore etico-sociale cui si crede, ci si appoggia o si è condizionato, consciamente o inconsciamente, nell'arco della propria esistenza o parte di essa, nella realizzazione dei propri progetti di vita o nel proprio modo di essere o comportarsi.

Jung in modo particolare ha creato una teorizzazione molto consistente e approfondita sugli archetipi. Secondo lui nell’inconscio esistono impostazioni psichiche innate, con tutta probabilità da ricondursi al tipo di sistema nervoso caratteristico del genere umano, trasmesse in modo ereditario. Tali impostazioni e immagini mentali sono collettive, appartenenti a tutti e costituiscono l’inconscio collettivo, che si differenzia da quello personale che deriva direttamente dall'esperienza individuale del singolo.

Secondo Jung l’inconscio collettivo è costituito da schemi di base universali, impersonali, innati, ereditari che lui definisce archetipi. Sè, Ombra, Animus, Anima, Il Vecchio Saggio, la Persona, il Fanciullo Divino, la Grande Madre sono alcuni di essi.

Nello specifico, possiamo definire alcuni di essi:

  • Saggio/Maestro: è colui che cerca la verità, osserva, comprende, senza essere coinvolto né farsi travolgere dalla sua soggettività, con umiltà. E’ saggio, intelligente, deciso, logico. La sua Ombra consiste nel vivere appartato, isolato, vittima di auto-inganni, illusioni che lui stesso si crea. Per superarla occorre andare oltre l’attaccamento alla realtà, la propria personale volontà per affidarsi ad un volere superiore trascendente;
  • Innocente: è la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è la fede e la speranza con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro, un progetto. E’ la fiducia incontrovertibile, la speranza senza fine. L’Ombra è la negazione dei problemi, della realtà dei fatti, del dualismo, della imperfezione, della fragilità, della vulnerabilità. E’ la difesa della proiezione delle colpe, delle responsabilità, delle difese. La sfida consiste nel realismo, nella sicurezza, nonostante tutto;
  • Orfano: è attivo in tutti noi e affiora nelle esperienze in cui il nostro bambino interno si sente trascurato, abbandonato, tradito, deluso, ferito, tradito, abbandonato, trascurato, non ascoltato, non compreso, solo, addolorato. L’esito in cui può sfociare comporta perdita di fiducia, speranza, aridità, cinismo, chiusura, diffidenza. L’evoluzione positiva consiste nello sviluppare autonomia, indipendenza, iniziativa, responsabilità, forza, tenacia, perseveranza, volontà, senso pratico, applicazione del proprio potenziale;
  • Cercatore: è colui che cerca, viaggia, guarda lontano. Ama scoprire cose nuove, cambiare, a cominciare da se stesso. E’ attratto da quello che è irraggiungibile, mitico, inafferrabile. Il rischio consiste in una ricerca senza fine, mai soddisfatta veramente. Inoltre si manifesta nel timore di fermarsi, legarsi, scendere in profondità per restare confinato, invece, in superficie. Eccesso di ambizione, superbia, egoismo, perfezionismo possono connotarlo. Il lato positivo di questo archetipo consiste nella ispirazione alla ricerca della propria vera identità e strada di vita e alla loro trascendenza;
  • Sovrano: è il leader, colui che guida, che ha potere, comando, che si assume le responsabilità, l’iniziativa, che detta norme e regole e le fa rispettare. E’ chi mantiene la pace, l’ordine, la stabilità, la prosperità, l’abbondanza. E’ il realista, chi sa stare a contatto col mondo e ne sa tenere conto. L’Ombra è il tiranno, il despota, chi cerca il potere fine a se stesso o per propri interessi personali, il manipolatore, rigido, impietoso. In realtà il vero Sovrano è colui che conosce, valorizza e rispetta l’interdipendenza e l’interscambio tra lui che comanda e chi lo segue, lo rispetta e ha fiducia in lui, chi sa che, in realtà, lui è detentore di un potere terreno che va superato in nome del trascendente;
  • Creatore: ricerca novità, cambiamento, libertà, trasformazione, anticonformismo, autosufficienza, immaginazione, genialità. Non si dedica solo alla creazione di se stesso, ma anche di ciò che lo trascende. Ha coraggio, responsabilità, consapevolezza. I rischi sono essere totalizzati dal lavoro, dalle attività, dal fare, la mancanza di concretezza, di finalità, la dispersività, l’autosabotaggio. Il vero compimento di questo archetipo consiste nel riconoscere e accettare il proprio ruolo come co-creatore del del mondo, in un universo che ci informa e ci trascende al tempo stesso;
  • Angelo Custode: è colui che protegge, che cura, che tiene lontano dai pericoli, dai rischi, che accoglie, guida, sostiene. E’ compassionevole, comprensivo, accogliente, caloroso. L’Ombra è l’eccesso della protezione, il sostituirsi agli altri, il fare troppo per gli altri. Occorre, al contrario, riconoscere i propri limiti, non varcare eccessivamente i propri confini, né quelli altrui. Non indulgere nella dipendenza e e nella sottrazione di autonomia agli altri. Il vero obiettivo consiste nel comprendere che dare non è un sacrificio, uno svuotamento, ma un riempimento per se stessi, oltre che per chi riceve;
  • Mago: è il rivoluzionario, trasformatore, innovatore, colui che sa usare la mente per cambiare se stesso e il mondo. L’aspetto negativo di tale archetipo consiste nell’avvalersi in modo malevolo o egoistico di tale potere. Consapevolezza, responsabilità, umiltà, capacità di discernere il bene dal male possono consentire la piena realizzazione di tale archetipo che deve mettersi a servizio di un potere più ampio e sconfinato rispetto a quello personale;
  • Distruttore/Fuorilegge: trasgredisce, provoca, non si lascia influenzare dall’opinione altrui. E’ colui che passa attraverso la distruzione, il lutto, il vuoto, la perdita e si rende conto della mortalità inevitabile. Il rischio consiste nello scivolare nell’autodistruzione. Per evitare questo occorre accettare le perdite, attraversare periodi di lutto, di perdita, di rassegnazione, di abbandono, accettare con umiltà i dolori per lasciare spazio al nuovo. Accettare la morte è una delle basi per realizzarsi;
  • Amante: è colui che ama l’amore, che lo elargisce e lo esprime a piene mani, gratuitamente, senza risparmiarsi, in qualsivoglia forma. Adora l’arte, la cultura, la bellezza, l’estetica, i sentimenti. Ama amare ed essere amato. E’ ispirato da Eros che non è solo amore sessuale, ma passione, ispirazione, coinvolgimento, interesse, fervore, fedeltà agli impegni, costanza, presenza, perseveranza. Se Eros non viene seguito il rischio è una esistenza fredda, arida, esclusivamente mentale, razionale, logica, priva di sentimenti e coinvolgimenti. Se vi è un eccesso, invece, si può cadere in avidità, gelosia, possesso, lascivia, distorsioni sessuali, distruzione dei legami. L’equilibrio consiste nella creazione e mantenimento di legami equilibrati, sani, con ogni persona, all’insegna dello scambio, del dare-avere, puro, gioioso, generoso, disinteressato, abbondante, libero, conformemente ad un amore puro e superiore;
  • Buffone/Folle/Giullare: è colui che ride, non si prende sul serio, non ha maschere e fa cadere quelle altrui, si gode la vita, è gioioso, allegro, spensierato, leggero, ironico, umoristico, irriverente, scanzonato, dissacratorio. Si fa beffa dell’etica, della morale, delle regole, dei giudizi e pregiudizi. Creatività, vitalità, spensieratezza, assenza di disciplina lo guidano nei suoi comportamenti. L’Ombra comporta la difficoltà a impegnarsi, perseverare, a prendersi sul serio, lo induce a manipolare, controllare, comportarsi in modo distruttivo, indulgendo in vizi e abusi di diverso tipo, a perdere lucidità. Il vero obiettivo sarebbe quello di vivere la vita seriamente, con impegno e responsabilità e al tempo stesso con gioia, leggerezza, umorismo.

 

In questo quadro gli archetipi costituiscono una sorta di prototipo universale per le idee attraverso il quale l'individuo interpreta ciò che osserva ed esperimenta.

Gli archetipi, integrandosi con la coscienza, vengono rielaborati continuamente dalle società umane, si manifestano anche nella forma di fantasie e spesso rivelano la loro presenza solo per mezzo di immagini simboliche. Si possono rafforzare nel tempo, indebolire o anche morire.

Gli archetipi si manifestano nell'inconscio collettivo attraverso  risposte automatiche e ancestrali che l'uomo continua a riproporre. Al tempo stesso, però l'uomo ha anche il desiderio e la spinta ad essere libero, quindi cerca di liberarsi dalla coazione a ripetere conquistando una propria coscienza individuale, che si può raggiungere solo se si è in grado di integrare gli archetipi con la coscienza.

 Essi si possono anche definire come forme a priori, che fanno parte dell'inconscio collettivo, che permettono di trascendere da se stessi, attraverso la funzione simbolica e di procedere nel processo di individuazione.

Secondo la formulazione di Jung gli archetipi sono una forma di  come realtà tra lo psichismo e il somatico, originano dall'istinto e al contempo presentano una dimensione spirituale.

In verità, gli archetipi sono più che simboli, ma l'essenza che dà vita al simbolo e sono la potenza che permette al simbolo di esistere nel tempo.

Gli archetipi si manifestano in ogni cultura, nei miti, nelle favole, nelle leggende, soprattutto relative ai principali temi dell'uomo dall'origine dei tempi. I sogni ci permettono di entrare in contatto con gli archetipi: se sappiamo leggerli ci aiutano nel processo di costruzione di una coscienza individuale. Anche le emozioni, con la loro espressione, ci mostrano un aspetto più superficiale degli archetipi.

Occorre precisare che Jung non è stato l’unico a occuparsi di archetipi. Anche Jacques Lacan, Erich Neuman, che ne fa una analisi evolutiva, analizzando natura, cultura, ontogenesi, filogenesi, James Hillman, che crea una vera e propria psicologia archetipica, che va al di là del mero contesto terapeutico per allargarsi verso la cultura, l’arte, la poesia, la mitologia, la narrativa,  hanno offerto illustri contributi in materia.

Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e culturale. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire cure mediche, psicologiche o psicoterapeutiche.

Annamaria Del Maestro

Master Reiki, esperta di tecniche di rilassamento, Psicologa e Psicoterapeuta

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