La scrittura creativa non nasce per il bisogno di comunicare un’informazione, ma per il bisogno di creare l’informazione da comunicare, ossia di raccontare qualcosa. L’immaginazione è il motore del raccontare
Raccontare è un'attività che quotidianamente ci appartiene. Lo facciamo quando parliamo della nostra giornata di lavoro, quando parliamo dei nostri figli, della cena della sera prima o della festa di compleanno a cui siamo stati. Lo facciamo quando condividiamo l’emozione di un viaggio che abbiamo fatto o mostriamo le foto delle ultime vacanze. Raccontiamo sempre, a volte usando dettagli accurati e descrizioni minuziose, altre volte arricchendo ciò che vogliamo comunicare con qualche nota di fantasia.
Far diventare cristallino il mare pulito della nostra settimana di agosto, o assolutamente speciale, con occhi profondi e spalle larghissime il tipo che abbiamo conosciuto ad una festa, non significa essere bugiardi, ma solo arricchire con l’immaginazione per riuscire a comunicare appieno l’emozione che abbiamo provato noi.
Tutto ciò finché si limita alla parola non ci crea nessun problema, ma metterlo su carta è un’altra storia.
Per prima cosa è utile abituarsi a prendere nota delle proprie idee. Per fare questo non dobbiamo pensare che ogni volta che ci poniamo davanti ad un foglio bianco ne debba per forza venir fuori un racconto o l’inizio di un romanzo o il soggetto di un film. Un buon modo per superare la paura del foglio bianco è quello di prendere nota delle proprie idee su fogli usati, riciclati, messi da parte. Quante volte la nostra stampante fa le bizze e siamo costretti a ristampare, quante volte ci arrivano lettere e promozioni che non ci interessano. Sono tutti fogli di carta che, se da una parte contengono informazioni per noi non utili, dall’altra sono bianchi e possono essere usati per annotare i nostri pensieri, così, semplicemente, senza la responsabilità di trovarsi davanti un foglio bianco da riempire con parole interessanti.
Qualsiasi cosa scriveremo sopra quei fogli di carta già usati non sarà un problema per noi. Se l’idea è buona ce la ritroveremo al momento opportuno, altrimenti via nel cestino, dove sarebbero finiti lo stesso. E’ ovvio che su questi fogli bisogna scrivere rigorosamente a mano, meglio usando la matita che scorre e non dà problemi di inchiostro e nitidezza.
L’idea buona può nascere da qualsiasi cosa e in qualsiasi momento ed è dunque essenziale tenere sempre a portata di mano qualche foglio usato.
Una volta catturata l’idea si passa alla fase dello sviluppo.
Non bisogna aver fretta.
Non è possibile scrivere senza pensare a coloro per cui si scrive, così come non è possibile leggere un testo senza tener conto di chi l’ha scritto.
Per scrivere bene è essenziale saper leggere. La lettura è reputata una conoscenza acquisita, ma non sempre è così. C’è una differenza fondamentale tra “leggere” e “saper leggere”. Non basta la decodifica dei segni grafici, è necessaria una profonda comprensione del testo.
Un testo ben scritto è un testo che si legge velocemente, che si capisce con facilità e che si ricorda senza fatica.
In più, un racconto ben scritto è quello che oltre alle caratteristiche sopraelencate, lascia un’emozione diffusa, strappa un sorriso, suscita commozione, regala energia o stimola curiosità.
L’ideale sarebbe che ogni parola che esce dalla penna fosse profondamente giustificata e non soltanto un riempitivo.
Per questo, terminata la fase dello sviluppo deve iniziare la fase del controllo.
Questa richiede distacco e serenità. Meglio evitare di controllare a caldo ciò che si è scritto e lasciar passare due o tre giorni prima di rileggere il tutto.
E’ chiaro che quasi sempre si ama ciò che si è scritto ma non bisogna aver paura di cancellare e ricominciare.
Se la fase di controllo ci ha lasciati soddisfatti siamo giunti allo stadio della verifica, ossia coinvolgere nel nostro gioco gli altri.
Più coinvolgeremo più acquisiremo dati sulla nostra creatura e sapremo come e se rimetterla in discussione, i suoi punti di forza, i suoi punti deboli.
L’importante, comunque, è iniziare il gioco del raccontare con le parole.
Su questa materia è disponibile un Corso OnLine.
Per leggere descrizione e programma e scaricare gratuitamente la prima lezione
CLICCA QUI
Le informazioni contenute nel sito hanno esclusivamente scopo informativo e culturale. In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire cure mediche, psicologiche o psicoterapeutiche.